Orbetello

La città di Orbetello sorge nel mezzo dell’omonima laguna ed è unita al Monte Argentario da una strada costruita su di un terrapieno artificiale, che ha diviso la laguna in Laguna di Levante e di Ponente.

Il territorio è molto variegato; la zona umida lagunare è delimitata verso il mare da due tomboli, il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella, caratterizzati da lunghe spiagge sabbiose, pinete e macchia mediterranea.

La costa in prossimità dei rilievi di Talamone e di Ansedonia diventa rocciosa e di difficile accesso.

L’entroterra è caratterizzato da rilievi, dove la vegetazione cresce spontaneamente, formando intricate macchie, e da zone pianeggianti intensamente coltivate.

Il territorio di Orbetello è stato frequentato sin dal periodo etrusco, quando doveva assolvere ad una funzione di scalo marittimo lungo le rotte che collegavano le città etrusche settentrionali con quelle più meridionali, come Vulci e Tarquinia, ed assunse particolare importanza anche durante la dominazione di Roma, che vi fondò la colonia di Cosa, nei pressi di Ansedonia.

Tra i luoghi d’interesse del posto vi è il Mulino spagnolo, costruito nella laguna nel corso del XV secolo. In passato usava la forza dell’acqua per macinare il grano; le Mura di Orbetello sono di origini etrusche, ma furono ampliate e restaurate prima in epoca medievale e poi alla fine del XVI secolo.

L’Oasi della laguna di Orbetello, creata e gestita dal WWF come “zona umida di interesse internazionale”, rappresenta una delle più importanti aree italiane di svernamento per molte specie di uccelli. La laguna di Orbetello è un tratto di mare compreso fra due cordoni litoranei che congiungono il promontorio dell’Argentario alla terraferma.

Il Forte delle Saline, situato nella frazione di Albinia, si tratta di una struttura fortificata fatta costruire dai senesi nel XV secolo e modificata e potenziata dagli spagnoli nel 1630. Il forte serviva a controllare le adiacenti saline, importante risorsa del territorio, ma anche lo scalo fluviale dell’Albegna ed il passaggio sul tombolo della Giannella. Oggi è utilizzato come archivio della Soprintendenza.